Si sente da più parti parlare di SDGs, ma cosa significa questo acronimo e perché assume tanta importanza nel dibattito pubblico in tema di sostenibilità?

La sigla SDGs deriva dall’inglese Sustainable Development Goals, si tratta di 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile declinati all’interno di un percorso di azione che prevede 169 traguardi e 240 indicatori per il loro monitoraggio ed elencati nell’Agenda 2030 sottoscritta da tutti i 195 paesi aderenti all’Onu e che tutti i paesi firmatari si sono impegnati a conseguire entro il 2030.

Sono obiettivi che spaziano dalla sconfitta della povertà e della fame, dall’istruzione di qualità alla parità di genere, dall’energia pulita e accessibile al consumo e produzione responsabile, fino ad arrivare alle imprese innovazione e infrastrutture e alla lotta contro il cambiamento climatico.

Al contrario di quanto si ritiene comunemente, lo sviluppo sostenibile non riguarda però solamente la tutela ambientale ma è da intendere in senso lato e cioè finalizzato a conseguire uno sviluppo economico che persegua anche il benessere generale, sociale e ambientale.

Sviluppo sostenibile non significa, in sostanza, solo tutelare l’ambiente ma raggiungere un equilibrio soddisfacente tra la sostenibilità sociale, economica ed ambientale

La sostenibilità economica, è la capacità di un sistema economico di produrre reddito e lavoro in maniera continua, quella ambientale riguarda la tutela della natura e la possibilità di rinnovamento delle risorse naturali, quella sociale è la capacità di assicurare l’equa distribuzione del benessere umano.

Gli SDGs sono inoltre collegati tra loro in maniera diretta ed indiretta. Ad esempio garantire un'istruzione di qualità, equa e inclusiva (Obiettivo 4) significa anche offrire pari opportunità alle donne e agli uomini (Obiettivo 5). Oppure per garantire la salute e il benessere (Obiettivo 3), vi deve essere un Pianeta sano (Obiettivo 6, 13, 14 e 15). Per arrivare ad un lavoro per tutti (Obiettivo 8) è necessario impegnarsi per eliminare le disuguaglianze (Obiettivo 10). Gli SDGs sono, insomma decisamente interdipendenti.

Ciascun obiettivo deve essere visto in stretta relazione con gli altri, tenendo presente che solo una crescita integrata e contestuale di tutte e tre le dimensioni consente di  «soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri» secondo la più condivisa definizione di sviluppo sostenibile.

L’attuazione dei 17 obiettivi a livello di mondo, singolo paese e anche territorio è monitorata periodicamente attraverso un sistema di indicatori da parte di numerose istituzioni e organizzazioni internazionali e nazionali come l’Ocse, che ha realizzato un apposito indice di attuazione (https://www.sdgindex.org) o come l’Istat che pubblica un rapporto ad hoc dal titolo “Rapporto SDGS 2021. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia”  (https://www.istat.it/it/archivio/259898)

Non si tratta quindi di semplici intenti, ma di obiettivi (anche se particolarmente ambiziosi) da raggiungere entro il 2030. Per poterlo fare serve l’impegno da parte di tutti: consumatori, istituzioni pubbliche e private, imprese e professionisti. E proprio dai professionisti, in particolar modo da quelli tecnici, ci si aspetta, per il ruolo che hanno nelle energie pulite, nell’efficienza energetica, nei trasporti sostenibili, nella gestione idrica, nelle infrastrutture, nelle costruzioni, nel mitigamento climatico e in tanti alti campi, scelte progettuali e gestionali che guardino alle tre dimensioni della sostenibilità: equità sociale, qualità ambientale e sviluppo economico.