Le proposte dei rappresentanti dei Professionisti in un documento inviato al Ministrodel Lavoro Marina Elvira Calderone 

 

L’Associazione ProfessionItaliane, cui aderiscono 23 Consigli Nazionali di Professioni Ordinistiche, nell’ambito del Tavolo Tecnico sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, ha aggiornato il documento contenente un pacchetto di proposte operative e concrete che ha sottoposto all’attenzione del Ministro del Lavoro, dr.ssa Marina Elvira Calderone.

Il documento, predisposto grazie all’impegno dell’apposito gruppo di lavoro costituito in seno all’Associazione, comprende proposte operative concrete,costituite anche da ben precise modifiche normative, applicabili in tempi brevi, consentendo così di intervenire in maniera determinante sul grave problema degli infortuni sui luoghi di lavoro, tema sul quale le professioni tecniche sono particolarmente attente e sensibili, anche per i compiti che spesso svolgono in proposito.

I contenuti delle proposte si basano sui seguenti principi.

La sostenibilità e l’introduzione di nuovi approcci metodologici finalizzati a valutare l’accettabilità del rischio residuo rappresentano due dei principali e ineludibili obiettivi a cui la normativa prevenzionistica dovrà tendere in futuro per risultare d’avvero efficace, e generare nel contempo l’auspicata inversione del trend infortunistico che oramai, da molti anni, attanaglia il nostro Paese nonostante le nuove normative e l’impegno delle Istituzioni. Infatti, è ormai di tutta evidenza che il principio introdotto a livello europeo, a partire dalla Direttiva Comunitaria 89/391/CEE, è il superamento dei tradizionali metodi di prevenzione tecnica basati sulla convinzione che competa al legislatore, inteso qualeEnte super partes, il diritto-dovere di identificare, per ogni impianto o attrezzatura, i rischicui sono esposti i lavoratori formulando gli obblighi ai quali attenersi per evitare possibiliinfortuni (In Italia, i provvedimenti che sono stati per quasi un quarantennio i portavoce diquesta teoria sono stati i D.P.R. n. 547/55 e n. 303/56).

Prediligere gli approcci prestazionali rispetto agli oramai superati approcci prescrittivisignifica cogliere le opportunità che ci devono indirizzare verso un’auspicata e oramainon più rinviabile semplificazione normativa in materia di sicurezza e salute nei luoghidi lavoro, introducendo una nuova visuale prospettica sull’interpretazione del concetto di“conformità normativa” e di “rischio residuo” nei settori dei cantieri, dei luoghi di lavoro,così come avviene già nella prevenzione incendi per il rischio residuo, indirizzando lescelte tecniche e organizzative di professionisti, committenti e imprese, verso metodologieche adottino approcci ingegneristici pragmatici ed efficaci all’interno di un quadro normativodi riferimento sempre aggiornato.

In quest’ultima fattispecie si riconosce, se mai ce ne sia ancora bisogno, il ruolo di assolutapreminenza che riveste la valutazione dei rischi nel campo della prevenzione degliinfortuni lavorativi, che può risultare efficace solo se le figure professionali chiamate asupportare il “datore di lavoro” possiedono le necessarie competenze per comprenderequestioni altamente specialistiche afferenti l’incarico conferito; il riferimento alla necessitàdi una adeguata qualifica normativa degli RSPP è chiaro, evidente ed improcrastinabile.Inoltre è di fondamentale importanza l’attenzione sui costi della sicurezza per aziendeed imprese, sostenendone la valenza in termini di opportunità e non certo di meriesborsi economici, attuando un’efficace politica di incentivi a favore delle aziende/impresepiù virtuose. 

Ormai si è consolidata la costruzione di un sistema di sicurezza globale dalla logicainclusivo-partecipativa che pone l’uomo al centro dell’organizzazione della sicurezza erichiede che l’analisi preventiva del rischio avvenga attraverso il coinvolgimento attivo ditutte le parti interessate al processo prevenzionale.

Quindi, i punti salienti sulla base dei quali il D.Lgs. 81/2008 andrebbe rivisitato, vanno individuarti nei temi dell’approccio prestazionale, della sostenibilità economica della sicurezza, e nella qualifica dei soggetti chiamati a gestire, governare ed indirizzare i servizi di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro.

Il gruppo di lavoro ha visto la partecipazione dei rappresentanti di professionisti esperti non solo del campo tecnico, ma anche sanitario e giuridico economico, garantendo una ampia ed esaustiva competenza in tutti i campi della sicurezza.