Con quasi 3000 presenze complessive, tra relatori dei diversi convegni, tavole rotonde e seminari, professionisti di area tecnica (oltre 500 delegati delle 9 categorie aderenti alle professioni tecniche) e aziende partner (circa 195 iscritti) leader delle più innovative soluzioni tecnologiche, si è chiusa Roma Innovation Hub, la prima Convention delle Professioni tecniche che si è tenuta a Roma al Palazzo dei Congressi, dall’8 al 10 settembre, promossa dal Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati e dalla Rete delle Professioni Tecniche, con il supporto del network Smart Building Italia.

L’energia e la sostenibilità, l’innovazione e la digitalizzazione tra i focus principali di un confronto che affida ai Professionisti la ricerca di soluzioni alternative e soprattutto “smart”. Nella sessione plenaria inaugurale, alla presenza delle autorità politiche -tra cui il sindaco di Roma Roberto Gualtieri - e dei singoli rappresentanti delle nove categorie professionali aderenti alla Rpt, il messaggio univoco è stato di unire forze e competenze per creare una e
sinergia a favore del Paese, concretizzando un’armonica interazione fra multidisciplinarità e
multi professionalità.

Nel corso della prima giornata è stata presentata la prima bozza di Libro Bianco realizzato dal Comitato tecnico scientifico di RIH, che le professioni presenteranno al futuro Governo con l’obiettivo di offrire un contributo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Paese posti dall’Europa, con le scadenze ravvicinate del 2030 e 2050. Tra i temi contenuti lo sviluppo delle comunità energetiche, la definizione di un piano organico sui bonus edilizi, la scommessa delle ”città in 15 minuti” fino alla realizzazione di una grande rete di infrastruttura digitale.

Accanto a queste tematiche anche un inedito approfondimento sul tema dello spazio, articolato in tre tavole rotonde che ha visto 16 relatori – esponenti del mondo dell’industria aerospaziale, dell’esplorazione, dell’Università e della Ricerca –affrontare diverse questioni aperte, da quella degli investimenti nel settore e le nuove frontiere dei business spaziali, al tema della formazione di capitale umano e della diffusione di cultura spaziale, passando per la sorprendente applicabilità delle tecnologie spaziali nel campo dei servizi e della vita quotidiana.

Focus parallelo, invece, si è tenuto sullo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili, con la presentazione del primo modello di CER che i Periti Industriali hanno realizzato e consegnato al comune di Venezia, sulla base di un accordo siglato con Insula; infine un convegno realizzato in collaborazione con Inail dove è stata annunciata l’intenzione della categoria di prendere parte alle attività dell'Osha (l'agenzia europea per la sicurezza sul lavoro) come partner Inail, in particolare sulle attività relative alla nuova campagna Eu-Osha 2023-2035 «lavoro sano e sicuro nell'era digitale».

La Convention è stata anche l’occasione per consegnare il Premio Apollodoro a Federico Faggin, padre del microprocessore e di altre invenzioni che hanno rivoluzionato la tecnologia con la motivazione di aver saputo coniugare “cultura tecnica, curiosità umanistica e abilità imprenditoriale”.

 “Tre giorni per dialogare con le istituzioni e la politica”, ha dichiarato Giovanni Esposito Presidente del Consiglio nazionale dei Periti Industriali, “e soprattutto per fa comprendere quanto le professioni tecniche e le relative competenze possono essere in concreto al centro di questo colossale progetto di trasformazione del Paese. Noi siamo dentro i processi e ci siamo con proposte concrete che abbiamo annunciato durante i tre giorni di confronto e che consegneremo direttamente nelle mani del futuro Governo: il nuovo Libro bianco delle professioni tecniche”.