Realizzare il PNRR? Ce la dobbiamo fare e ce la faremo”. Questo il messaggio lanciato dal Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, intervenuto per dare avvio alla seconda giornata dei lavori del 65° Congresso degli Ingegneri Italiani intitolato “Next”.

Ce la faremo – ha aggiunto Giovannini – perché all’interno del PNRR abbiamo inserito opere che riteniamo realizzabili entro il 2026. Poi perché, a parte il discorso delle semplificazioni, abbiamo a disposizione diversi strumenti da attivare. Infine, perché il Paese ormai ha capito che per realizzare le opere servono risorse umane competenti, ad esempio gli ingegneri, che una volta portate all’interno della Pubblica Amministrazione resteranno a disposizione. Va bene la digitalizzazione delle procedure, ma le risorse umane restano la componente principale e dobbiamo accertarci che siano competenti”.

Sulla questione della governance del PNRR Giovannini ha detto: “Non mi preoccupa la governance. Il tema vero è chi fa che cosa e soprattutto quando. Serve un grande cambiamento nella gestione dei processi che devono diventare rapidi”.

Giovannini è intervenuto ad introdurre il primo modulo dei lavori congressuali odierni dedicato a “grandi opere, infrastrutture e mobilità per la ripartenza”. “Dobbiamo abbandonare l’era dei decreti sulla semplificazione che non vengono mai attuati – ha detto nel suo intervento introduttivo Giovanni Cardinale, Vice Presidente CNI -. Per realizzare il PNRR servono competenze e responsabilità. E’ necessario un dialogo tra le varie componenti per raggiungere l’unico obiettivo: realizzare le opere”. Nel corso del dibattito Gabriele Buia (Presidente ANCE) ha sottolineato come il 70% dei ritardi nella realizzazione delle opere sta nelle procedure a monte della gara: servono cinque anni per avere le autorizzazioni. Infine, Buia ha chiesto procedure chiare e semplici. Bibop Gresta (Founder Hyperloop) ha illustrato i progetti della sua azienda per l’alta velocità dedicata al trasporto di merci e persone, da affiancare alle infrastrutture esistenti. A questo proposito, è intervenuta anche Anna Masutti (Presidente RFI) che ha sottolineato che “il 10% del PNRR è rivolto alle reti ferroviarie e il fattore tempo è essenziale. Con RFI stiamo assumendo più di mille addetti, tra cui gli ingegneri, primo passo verso l'irrobustimento dell'istituzione. Le risorse e la qualità ci sono, ora è necessario indirizzarle". Ennio Cascetta (Università Federico II Napoli) ha messo in risalto l’importanza della qualità dei progetti, citando ad esempio quello della linea Napoli-Bari. Per Massimo Simonini (AD Anas), infine, il problema è il tempo di approvazione dei progetti; “A volte è anche superiore alla fase esecutiva. Dal PNRR e dalle riforme collegate si stanno cercando le soluzioni per limitare e definire i tempi di queste fasi di gara”.

A chiosa del modulo è intervenuto il Presidente CNI Armando Zambrano che a proposito di semplificazione ha detto: “Chi opera a contatto con la realtà sa come deve essere fatta la semplificazione. Sarebbe opportuno che prima di legiferare, in questo senso, vengano consultati i tecnici”.

I lavori sono moderati da Gianluca Semprini, Giornalista di Rainew 24.