E’ stato reso pubblico recentemente il bollettino sulle professioni, frutto del lavoro dell’Osservatorio sulle Libere Professioni, tale bollettino ha snocciolato i dati, raccolti su un periodo che copre il decennio dal 2010 al 2020, relativi all’andamento degli occupati, divisi per tipo di occupazione, con un’attenzione particolare rivolta ai liberi professionisti. Il report ci da un quadro di come la libera professione ha impattato, a livello occupazionale, le due più grandi crisi del ventunesimo secolo: la crisi finanziaria del 2008 e la crisi pandemica ancora in corso.

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La prima parte della Figura 1 evidenzia come sia calato il livello generale degli occupati dal 2011 al 2014, per poi conoscere dei buoni livelli di crescita fino al 2019. In seguito alle restrizioni prese per fronteggiare la pandemia, il livello degli occupati è calato poi bruscamente tanto che il 2020 è stato un anno horribilis per moltissime professioni. La seconda parte del grafico raggruppa i dati dividendo gli occupati in dipendenti e indipendenti, leggendo il dato disaggregato si può facilmente notare come gli andamenti per i due tipi di lavoro siano stati molto diversi, i dipendenti seguono la curva dinamica degli occupati, mentre i lavoratori indipendenti sono calati per tutto il periodo considerato in analisi.

I professionisti invece, anche se ricadono nella categoria dei lavoratori indipendenti, seguono un andamento diverso: si nota infatti come le libere professioni, nonostante esse facciano parte del segmento degli indipendenti, sono state in crescita per tutto il decennio, tranne che per gli anni 2014 e 2020, dove il dato ha fatto segnare, anche per variabili economiche e sociali complesse, una flessione.

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A livello regionale si vede nella tabella che, nel decennio in questione, i liberi professionisti sono aumentati in tutte le regioni italiane ad eccezione della Liguria (-15,7%), della Valle d’Aosta (-5,5%) e del Friuli Venezia Giulia (-0,1%), mentre le regioni che hanno conosciuto una crescita più consistente sono state il Molise, il Trentino Alto Adige e la Basilicata.

Nei dati riportati nelle tabelle sottostanti si propone, invece, un confronto sulle competenze professionali tra dipendenti e liberi professionisti con un focus sui laureati. Da una analisi dei dati si può vedere che, sia per i liberi professionisti sia per i dipendenti, le fasce che hanno conosciuto un calo, dal 2010 al 2019, sono quelle fino ai 44 anni, con la sola eccezione della fascia 25-34 dei liberi professionisti. Essendo dati di natura generale e non analisi approfondite, non è possibile focalizzarsi sul problema del mancato ingresso dei giovani nel mondo della libera professione, in quanto alcune dinamiche sociali sono più il frutto di problemi sia strutturale che demografici. Dalla sola osservazione del dato sui laureati si nota una crescita più marcata dei lavoratori dipendenti laureati rispetto ai liberi professionisti laureati, ad eccezione della fascia 15-24 che per i liberi professionisti presenta dati poco significativi, in quanto numericamente ridotti.

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