Si fanno sentire molto chiaramente i primi effetti della crisi economica che probabilmente segnerà tutto il 2022 e, secondo molti economisti, anche buona parte del 2023 se la situazione in Ucraina non dovesse trovare una rapida soluzione diplomatica.

Come si vede chiaramente nel grafico elaborato dall’Istat, a gennaio 2022 l’indice destagionalizzato della produzione industriale ha fatto registrare una netta diminuzione del 3,4% rispetto a dicembre del 2021, inoltre, anche considerando il valore medio della produzione industriale su base trimestrale, più precisamente da novembre 2021 a gennaio 2022, il livello della produzione è diminuito dello 0,5% rispetto ai numeri del trimestre precedente.

figura1

I valori produttivi mensili dell’industria hanno fatto registrare diminuzioni congiunturali in tutti i comparti: con variazioni negative importanti per il settore energetico che è diminuito del 5,2%, mentre i beni di consumo sono calati del 3,6%, i beni intermedi del 3,4% e i beni strumentali dell’1,6%.  

Se si analizzano i dati al netto delle consuete variazioni stagionali, a gennaio 2022 l’indice complessivo è diminuito in termini tendenziali del 2,6% anche perché i giorni lavorativi di calendario sono stati 20, contro i 19 di gennaio 2021. Gli unici settori che, beneficiando di una serie di misure ad hoc determinate dalla crisi pandemica, hanno fatto segnare incrementi tendenziali maggiori sono stati la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,7%), mentre per quanto riguarda il settore energetico la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati è aumentata dell’8,2% e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria dell’1,6%. Viceversa, a causa di variabili esogene, le flessioni più accentuate si sono osservate nelle attività estrattive (-12,7%), nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (-12,0%) e nelle altre industrie manifatturiere (-7,1%).

Ma il dato che desta preoccupazione, come si vede anche dalle analisi grafiche, è rappresentato dall’imminente futuro ovvero quello che ci aspetta per il 2022 che non può essere considerato positivamente. Le materie prime continuano a fare registrare aumenti nei prezzi record e i rincari potrebbero portare alla chiusura di numerose attività del settore industriale.

figura2