Prosegue a ritmi serrati il livello degli investimenti per opere con Superecobonus con detrazioni al 110%. Nei primi tre mesi del 2022 gli impegni di spesa si sono attestati a 8 miliardi di euro. Nel solo mese di marzo la spesa è stata di 3 miliardi di euro, il livello più alto nell’ultimo anno dopo quello registrato a dicembre 2021 (4,2 miliardi di euro). Il Centro Studi CNI stima che questa spesa abbia attivato, ad inizio anno, una produzione complessiva nel sistema economico di circa 17 miliardi di euro, coinvolgendo 131.000 unità di lavoro. Il contributo alla formazione del Pil è stimato in 10 miliardi di euro.

 I dati indicano chiaramente che, nonostante, la presenza di norme sempre più complesse e fortemente penalizzanti, soprattutto per i professionisti dell’area tecnica, la domanda delle famiglie ad interventi per l’efficientamento energetico degli edifici resta sostenuta.

 Dall’avvio degli interventi con Superecobonus (autunno 2020) ad oggi la spesa complessiva ha raggiunto i 24,2 miliardi di euro, che hanno generato finora detrazioni a carico dello Stato per 26,6 miliardi di euro.

 Dei lavori attivati nell’ultimo anno e mezzo, il 70,1% sono stati conclusi e gli edifici finora coinvolti nell’opera di risanamento energetico sono 139.029. E’ bene osservare che esprimere valutazioni di merito sull’impatto del Superecobonus considerando il numero di edifici coinvolti può essere molto fuorviante, in quanto il parametro da prendere in considerazione (ma su cui finora non si hanno indicazioni) sono i metri quadri su cui si è intervenuti.

 Occorre infatti tenere presente che, finora , la quota più consistente di investimenti realizzati finora con Superecobonus è stata assorbita dai condomini, che sviluppano mediamente più metri quadri rispetto alle altre tipologie di costruzioni.

 Attualmente, dei 24,2 miliardi spesi finora, il 48,7% ha riguardato gli edifici condominiali, il 33,5% ha riguardato gli edifici unifamiliari ed il restante 17,7% le unità locali funzionalmente indipendenti.

 Con la legge 25/2022, di conversione in legge del dl n. 4/2022, sono state fortemente inasprite le sanzioni penali in capo ai professionisti tecnici che dovessero dichiarare il falso in sede di asseverazione dei lavori. Premesso che tale risposta sanzionatoria da parte dell’Ordinamento appare sproporzionata rispetto alle attività fraudolente che si intendono prevenire, questa è l’ennesima norma che rischia di rendere sempre più complicato l’accesso ai Superbonus.

 Il Governo ed il Parlamento dovrebbero ricordare che degli oltre 4 miliardi di euro di frodi connesse ai bonus per l’edilizia denunciate finora, solo una quota ridotta riguarda i Superbonus. Creare continuamente allarmismi e rendere sempre più complicate le norme di accesso e di controllo relative alla spesa per Superbonus non porterà vantaggi a nessuno, né alle famiglie né al processo di risparmio e di risanamento energetico di cui il Paese in questo momento ha estremo bisogno.