Tra gennaio e settembre 2022 la spesa per interventi con Superecobonus 110% ha raggiunto i 35 miliardi euro; più del doppio di quanto speso nell’intero 2021. La corsa nel 2022 sembra inarrestabile anche perché dovuta ad alcune scadenze, la prima delle quali era la realizzazione, entro il 30 settembre, di almeno il 30% dei lavori sugli edifici unifamiliari per poter rientrare nelle detrazioni del 110%.

La prossima scadenza importante sarà dicembre 2023, mese dopo il quale la detrazione si abbasserà al 75%. Sebbene questa data appaia molto lontana, in realtà i tempi che portano dalla delibera dei lavori alla attivazione del cantiere sono sempre più lunghi e con procedure, a volte, non immediate e semplici. Per tali motivi molti proprietari si muoveranno in anticipo ed è prevedibile che ancora nei prossimi 4/6 mesi gli investimenti in Superbonus 110% possano mantenersi su livelli elevati.

Nel solo mese di settembre 2022 gli impegni di spesa per Superecobonus 110% sono stati pari a 8,1 miliardi di euro, la cifra più elevata mai registrata finora, proprio per effetto delle scadenze concernenti le abitazioni unifamiliari. Dall’inizio del 2022 la spesa per Superecbonus è stata pari a 35 miliardi di euro; dal 2020 (anno in cui il bonus con detrazione al 110% è stato attivato) ad oggi, la spesa ammonta a 51,2 miliardi di euro, che diventano 56,3 miliardi complessivamente a carico dello Stato per effetto della detrazione maggiorata.

Il Centro Studi CNI stima che la spesa per efficientamento energetico degli edifici totalizzata nei primi 9 mesi del 2022 abbia attivato una produzione diretta (nel comparto edile, dei servizi di ingegneria e nei comparti ad essi connessi) ed indiretta (negli altri comparti che non sono immediati subfornitori di quello delle costruzioni) di oltre 73 miliardi di euro con un coinvolgimento di occupati diretti e indiretti di oltre 570.000 unità di lavoro.

E’ difficile non pensare che il gettito fiscale e contributivo derivante da questa produzione complessiva non sia particolarmente consistente; il Centro Studi CNI stima che la produzione totale attivata dal Superecobonus 110% abbia generato, nei primi 9 mesi del 2022, un gettito di almeno 27 miliardi di euro, pari al 70% della spesa in detrazioni a carico dello Stato. Tali stime sono improntate a criteri prudenti e non considerano ulteriore produzione indotta, come nel caso del coinvolgimento delle attività di intermediazione e bancaria legato alla cessione e gestione dei crediti d’imposta attivati dai bonus.

Ad oggi sono stati sottoposti ad efficientamento energetico 307.191 edifici, dei quali il 58,2% sono unifamiliari, il 12,3% condomini e il 29,5% unità abitative funzionalmente indipendenti.  Questo dato, tuttavia, spiega poco dell’efficacia del Superecobonus in quanto occorrerebbe conoscere i metri quadrati coibentati per tipologia di edificio. Il Superecobonus ha agito, infatti, in larga misura sugli edifici di maggiori dimensioni (condomini) e ed in misura inferiore sugli edifici unifamiliari, prova ne è il fatto che il 43,3% della spesa riguarda i primi, ed il 39,6% i secondi, mentre il 17,2% ha riguardato le unità funzionalmente indipendenti.