Stamane è stato presentato a Roma il primo volume dell’Atlante del CNI - l’Italia dei terremoti curato da Emanuela Guidoboni e Gianluca Valensise e intitolato “L’azzardo sismico nelle città – Il Sud”. A breve è prevista la pubblicazione del secondo volume dedicato alle città del centro e del nord.

“Questa pubblicazione affonda le radici nell’attività da noi svolta nel corso degli anni – ha detto il Presidente uscente del CNI, Armando Zambrano -. Da tempo ormai come professionisti tecnici richiamiamo la necessità di un Piano per la messa in sicurezza rispetto al rischio sismico. Prima come PAT, poi come RPT, abbiamo lavorato al Piano, suddividendolo in vari interventi specifici, tipo i bonus edilizi e il Sisma bonus come li conosciamo oggi. Ora, come allora, insistiamo perché si dia vita ad un Piano pluriennale, a 15 o 20 anni, per la messa in sicurezza di tutto il patrimonio edilizio del nostro Paese.

In questo quadro, il libro che abbiamo presentato oggi si inserisce perfettamente perché è necessario avere contezza degli eventi sismici che hanno caratterizzato il nostro territorio nel passato, affinché cresca la consapevolezza della necessità di intervenire per fare in modo che i terremoti del futuro arrechino il minor numero di danni possibili”.

Secondo l’ingegnere Michele Brigante, già Presidente dell’Ordine di Salerno e tra i maggiori esperti sul tema, “Questo volume contiene una grande elaborazione di dati, numerosi spunti di riflessione, fonti autorevoli. Devo dire che il rischio più grande che corriamo è l’immobilismo. Va sottolineata l’importanza della normazione, di cui i bonus edilizi fanno parte”.

L’autore del prezioso volume, Emanuela Guidoboni, si è così espressa: “I dati sui terremoti del passato sono rimasti per troppo tempo chiusi nei cassetti dei ricercatori e degli specialisti, faticano a girare nel nostro Paese. Con questi volumi vogliamo mettere a disposizione i dati che possediamo sulla pericolosità sismica e su quelli che sono gli elementi di rischio. Abbiamo deciso di concentrarci sulle città, soprattutto perché di solito si tende a pensare che gli eventi sismici e i rischi siano associati soprattutto ai piccoli centri della dorsale appenninica. Non è così. Abbiamo preso in esame gli eventi sismici che hanno caratterizzato nel tempo tutti i centri con più di 30mila abitanti e ne abbiamo censiti ben 61 solo nel sud del Paese. Quello che emerge è una memoria storica di lungo periodo poco conosciuta agli stessi professionisti. Tutta questa mole di dati, di conoscenza, certo non ci consente ancora di prevedere i terremoti, ma certamente ci permette di prevedere i danni che faranno”. 

Gianluca Valensise, coautore dell’opera, ha affermato: “Nel volume abbiamo illustrato come si valuta la pericolosità degli eventi sismici attraverso specifici modelli. Questo, però, da solo non basta. Per questo proponiamo una mappatura sismica del territorio italiano, a partire dal terremoto dello Stretto di Messina del 1908. Tra le altre cose, il nostro lavoro consente di ricostruire quello che io ho definito il ‘DNA sismico delle città’”. 

Gli ingegneri iscritti all’Albo prossimamente potranno acquistare il volume dal market place di Mying.