L’incontro, presso la sede Arpa Umbria, è stato organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Terni

 

Lo scorso martedì si è tenuto a Terni un importante seminario presso la sede di Arpa Umbria che ha avuto per temi di confronto il nuovo codice dei contratti pubblici, la ricostruzione e la proposta di legge per un nuovo Testo Unico dell’Edilizia. L’incontro, organizzato dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Terni in collaborazione con la Federazione Ordine Ingegneri Umbria, ha visto la nutrita partecipazione del Consiglio Nazionale Ingegneri nelle persone del Presidente Angelo Domenico Perrini, del Consigliere Tesoriere Irene Sassetti e dei Consiglieri Alberto Romagnoli e Sandro Catta.

Dopo i saluti istituzionali portati dal Presidente Perrini, Alberto Romagnoli, che ha una delega specifica sul tema, si è soffermato sulla ricostruzione. “Le incombenze che ci troviamo di fronte – ha detto - comportano la necessità di fare squadra tra professionisti e imprese e, al tempo stesso, di sostenere i tecnici da parte dell’Usr. Le professioni, in particolare noi ingegneri grazie al CNI e al suo contributo all’attivazione del tavolo tecnico sisma, possono fare tanto in termini di condivisione di alcune strategie e la correzione delle storture della ricostruzione, a proposito delle quali dialoghiamo col Commissario Castelli. Per quanto riguarda la questione dei Centro di accoglienza straordinaria (Cas), a distanza di sette anni il costo per chi non è ancora rientrato a casa, rischia di superare di gran lunga quello della ricostruzione dell’abitazione. Vanno quindi stretti i tempi. Resta il problema delle risorse. Oggi c’è bisogno di almeno 6/700 milioni di euro per il 110% perché l’inflazione ha stravolto i costi della ricostruzione. Questo problema va risolto se vogliamo permettere ai privati di rientrare a casa a costo zero. C’è, infine, il nodo delle opere pubbliche, dove lo sprint impresso dal Commissario Castelli c’è stato, ma la congiuntura tra Pnrr e opere pubbliche, con la sovrabbondanza di progettazioni, rappresenta un freno. Anche se il 98% dei progetti è già avviato. Per quanto riguarda noi professionisti è necessario sviluppare una sinergia che consenta di superare un certo campanilismo. Ci sono pochissime realtà aggregate. Dobbiamo tradurre la multidisciplinarietà in squadre di progettazione allargate dove ingegneri e altri professionisti possano collaborare per migliorare le progettazioni. Sinergia necessaria pure tra le ditte che non possono più pensare di farsi carico delle incombenze burocratiche in house come facevano prima. Ma su questo una grossa mano potrebbe darla l’Usr, i cui tecnici potrebbero suggerire l’adozione di soluzioni più economiche ma altrettanto sicure dal punto di vista sismico”.

Sandro Catta, che segue da vicino il dossier del CNI relativo al nuovo Codice dei Contratti, si è espresso così: “Le interlocuzioni con gli Ordini territoriali sono di fondamentale importanza per rilevare concreti riscontri dell'applicazione del nuovo Codice. Gli iscritti partecipano agli eventi e segnalano criticità e proposte migliorative a partire dalle quali il CNI deve fare sintesi e veicolarle nel correttivo di prossima emanazione. Requisiti professionali, equo compenso e digitalizzazione delle opere pubbliche sono i temi sui quali la categoria può certamente esprimere proposte migliorative”.

Irene Sassetti ha invece fatto il punto sull’attività del Gruppo di Lavoro del CNI sul D.p.r. 380 che sta lavorando ad una serie di proposte di integrazione e semplificazione della bozza del Testo Unico dell’Edilizia. “Attualmente il GdL si sta muovendo su due differenti binari – ha detto la Sassetti -. Il primo è quello di ribadire ai decisori politici la necessità che venga fatta nel più breve tempo possibile una legge delega. Vogliamo evitare che si opti per un processo di revisione della 380. Riteniamo, invece, che si debba procedere all’approvazione della bozza del nuovo Testo Unico. Il secondo binario è quello che porta ai territori. Negli ultimi mesi abbiamo chiesto a tutti gli Ordini provinciali dei contributi sui singoli articoli, che andassero soprattutto nella direzione della semplificazione, in linea con le indicazioni avute a suo tempo sia dal Ministro Salvini che dalla commissione relatrice del CSLLPP. A breve faremo un’operazione di sintesi di questi contributi che consegneremo al consiglio superiore dei lavori e alla parte politica. I punti principali su cui ci stiamo concentrando sono il superamento della doppia conformità, porre un limite temporale alla responsabilità del professionista, la digitalizzazione in funzione di una più agevole fruizione dell’anagrafe degli edifici”.