Compenso

La battaglia per il riconoscimento dell'equo compenso è stato uno dei punti cardine dell'attività politico-istituzionale dei professionisti tecnici e, più in generale, degli organi di rappresentanza dei professionisti attualmente uniti nell'associazione ProfessionItaliane. Una volta ottenuto il provvedimento, però, i professionisti italiani non hanno mai smesso di premere affinché esso trovasse un'applicazione concreta, soprattutto attraverso regolamenti specifici, validi in maniera particolare per le attività professionali svolte per la Pubblica Amministrazione.

Le posizioni dei professionisti hanno trovato conforto, nei giorni scorsi, nella posizione espressa dalla Consulta per il lavoro autonomo e le professioni del CNEL che, in un documento inviato a Governo e Parlamento ha affermato l'urgenza di "una regolazione dell'equo compenso delle prestazioni professionali, da lungo tempo attesa. La disciplina attualmente vigente appare complessa, limitata sotto il profilo del campo di applicazione, discriminatoria tra professioni ordinistiche e non ordinistiche, oltre che inefficace per la carenza di strumenti di controllo". A questa affermazioni fanno seguito alcune proposte relative a parametri economici, clausole vessatorie, rapporti con la Pubblica Amministrazione e soprattutto alla definizione del perimetro di applicazione dell'equo compenso. 

L'iniziativa è quanto mai opportuna in vista della discussione del testo in esame alla Camera.