La mostra “Il fiume Isonzo e i suoi ponti”
Lo scorso 19 settembre è stata aperta, presso il Teatro KC Bratuz di Gorizia, la mostra “Il fiume Isonzo e i suoi ponti” che ha illustrato i principali ponti esistenti sul suo corso. Un’indagine importante che ha permesso di riassumere le caratteristiche storiche, tecniche, e le future prospettive di queste infrastrutture che contribuiscono alla definizione della rete delle comunicazioni viarie e ferroviarie del territorio sloveno ed italiano.
Il convegno “Ponti dell’Isonzo, una riflessione sul progettare ponti oggi”
A conclusione della mostra si è tenuto un importante convegno dal titolo “Ponti dell’Isonzo, una riflessione sul progettare ponti oggi”. Si è trattato di un momento di confronto che ha proposto una serie di approfondimenti per esaminare con maggior precisione i tratti della straordinarietà del Fiume stesso, i caratteri tipologico-costruttivi di alcuni singolari manufatti che lo attraversano, le tematiche relative alla loro manutenzione ed infine quelle relative al progettare ponti ai giorni nostri.
Interventi istituzionali
Il convegno, che è stato organizzato in concomitanza con l’Assemblea dei presidenti degli ordini degli Ingegneri, in programma sempre a Gorizia, è stato presentato dall’On.le Giorgio Brandolin (ex deputato ed ex Presidente della Provincia di Gorizia) e si è avvalso anche dei saluti istituzionali dell’assessore Patrizia Artico, in rappresentanza del Sindaco di Gorizia, e Cristina Amirante, assessore regionale alle infrastrutture del Friuli Venezia Giulia. Alberto Pich (Presidente dell’Ordine di Gorizia) ha ringraziato tutti coloro che hanno concorso alla realizzazione della mostra, in particolare Angelo Domenico Perrini, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.
“I ponti uniscono quello che la geografia divide”
Perrini nel suo intervento si è espresso così: “Il CNI ha voluto fortemente la valorizzazione di questa importante iniziativa che travalica i confini nazionali. E’ significativo che al centro ci sia l’ingegneria che usa un linguaggio che unisce i popoli, non li divide. I ponti sono elementi creati dall’uomo che uniscono quello che la geografia divide. Non sono solo elementi tecnici ma veri e propri atti di unione, di dialogo, di confronto. In questo senso, il fatto che siamo qui a Gorizia a parlare di ponti assume un significato particolare”.
Subito dopo Perrini, è intervenuto il suo omologo sloveno Crtomir Remec che ha sottolineato come iniziative come queste consolidano la collaborazione transfrontaliera.
Gli ingegneri costruttori di ponti tra persone e culture
Infine, Luca Scappini, Consigliere CNI e Segretario Generale dell’EAMC (Engineering Association of Mediterranean Countries) ha detto: “Quello di oggi è un evento davvero significativo perché si inserisce all’interno di Nova Gorica-Gorizia capitale europea della cultura 2025. Gli ingegneri sono costruttori di ponti tra persone, culture e paesi. La tecnica è anche uno strumento di dialogo e comprensione reciproca”. In generale, tutti gli intervenuti hanno richiamato i valori umani, di convivenza, di accettazione delle diverse culture legati a queste opere dell’ingegno che sono i ponti.
Approfondimenti tecnici
I lavori veri e propri sono stati illustrati e moderati da Edino Valcovich, responsabile scientifico della mostra, che ha sottolineato il rapporto tra ponte e ambiente e il fiume Isonzo e che raccontando di questo ponte si racconta la storia di due popoli.
Di grande profilo culturale i primi due interventi in programma. Andrea Bellavite, giornalista, teologo e scrittore, ha proposto una traccia della storia del fiume Isonzo in rapporto al suo ambiente. Gorazd Humar, che ha curato per la parte slovena l’area ricerca della mostra, ha presentato una serie di ponti sull’Isonzo di particolare valore storico e ambientale.
La seconda sessione del convegno ha avuto un maggiore carattere di approfondimento tecnico. Enzo Siviero, partendo da una prospettiva storica e ambientale, ha illustrato alcuni particolari aspetti tecnici di una serie di ponti realizzati. Claudio Borri, a partire dal Ponte sullo stretto, ha affrontato la questione del vento e le sfide che pone ai progettisti. Marian Pipenbaher e Viktor Markelj hanno illustrato alcuni dei più importanti progetti di ponti dello Studio Ponting. Luca Vittori di Friuli Venezia Giulia Strade, infine, si è soffermato sugli aspetti legati alla manutenzione dei ponti nella regione.
La firma del nuovo statuto dell’EAMC
Nel corso del fine settimana Gorizia è stata la sede anche di un altro importante evento per gli ingegneri. E’ stato firmato, infatti, il nuovo statuto dell'Associazione degli ingegneri dei paesi dell'area mediterranea (EAMC).
Portogallo, Italia, Slovenia, Grecia, Cipro, Libano, Palestina, Giordania, Egitto, Tunisia, più due organismi internazionali (ECCE - consiglio europeo degli ingegneri civili, e FAE - federazione degli ingegneri arabi) hanno siglato il documento. La firma è avvenuta al termine dell'assemblea generale dell'associazione, tenutasi nel contesto delle attività di Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025.
A rappresentare il CNI il Consigliere Luca Scappini che ha detto: “Celebriamo oggi non solo la professionalità, la tecnica e l’innovazione, ma anche l’amicizia, la cooperazione e la fiducia internazionale. Questi valori sono il cuore di EAMC, che continua a essere un punto di riferimento unico per chi opera tra Europa, Asia e Africa. L’auspicio è quello di coinvolgere i paesi di cultura e storia del mediterraneo, fino a completare il periplo del Mare Nostrum, ed includere anche le nazioni limitrofe che vogliano partecipare a questo progetto”. Questo importante evento ha visto anche la presenza dell’ing.Nicola Monda, ideatore e primo segretario generale dell'Associazione, al quale va il ringraziamento del Consiglio Nazionale.
Verso un Mediterraneo più unito
L'obiettivo ora è allargare la compagine sociale a tutti i paesi che sono bagnati dal Mediterraneo, con l'innovazione introdotta dal nuovo statuto della figura di "paese osservatore" destinata a quei paesi che non sono propriamente lambiti dal mare, ma che chiedono di entrare nelle attività di partenariato.
Formazione, scambi di esperienze, condivisione di buone pratiche segnano le principali attività che EAMC metterà in campo per il prossimo futuro, cercando di portare il contributo degli ingegneri alla realizzazione di un clima di pace contrapposto alle turbolenze che caratterizzano questi tempi.