Chiusura anticipata del piano Transizione 5.0
Il piano Transizione 5.0 è giunto prematuramente al capolinea. Con l’improvviso e inaspettato taglio ai fondi assegnati e il contestuale esaurimento delle risorse e dei fondi, lo sportello è stato ufficialmente chiuso il 7 novembre 2025 con decreto direttoriale del MIMIT, in anticipo rispetto alla scadenza prevista per il 31 dicembre. D’ora in poi accetterà solo “prenotazioni” per future risorse che dovessero rendersi disponibili senza alcuna certezza per le imprese. Si tratta di una interruzione improvvisa che mette in difficoltà molte imprese che contavano su questi incentivi per finanziare i loro progetti di transizione digitale e innovazione tecnologica.
Risorse esaurite e rimodulazione europea
Il piano Transizione 5.0 ha visto l’assorbimento di circa 2,5 miliardi di euro di risorse sui 6,3 miliardi inizialmente previsti, ma la rimodulazione delle risorse in corso di discussione a livello europeo ha ridotto notevolmente il budget previsto, tanto che le risorse sono risultate già tutte utilizzate.
Reazioni dal mondo industriale e dagli ingegneri
Il mondo industriale e quello della consulenza tecnica offerta dagli ingegneri percepiscono questa decisione come estemporanea, imprevista e brutale. Dopo il ritardo nell'attuazione (si rammenta la circolare operativa della misura, quanto meno tardiva, del 16 Agosto 2024, dopo mesi di attesa) l’interruzione di un piano di incentivazione per l'innovazione tecnologica può causare danni significativi e destabilizzare la gestione e la pianificazione economico-finanziaria delle imprese che hanno avviato o programmato investimenti strategici a lungo termine.
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri sottolinea che, oltre al grave danno all’economia industriale, l’interruzione improvvisa della misura crea un consistente danno reputazionale ed economico per la categoria degli ingegneri coinvolti nella certificazione dei requisiti di accesso alla misura, che verosimilmente vedranno non remunerate molte attività già svolte e si troveranno ad aver attivato polizze assicurative inutilmente.
L'importanza della continuità normativa
La continuità normativa è cruciale per lo sviluppo industriale del Paese. La Transizione 5.0 non è solo un pacchetto di incentivi, ma una colonna portante su cui poggia il futuro competitivo della nostra industria. Ogni rallentamento o incertezza nell'erogazione dei crediti e nell'approvazione delle misure non fa altro che frenare lo sviluppo industriale. Il CNI chiede al Governo di procedere con la massima celerità e di garantire una visione chiara e stabile nel tempo. Gli ingegneri sono in prima linea affinché l’innovazione sia al centro dello sviluppo economico, ma la nostra azione ha bisogno di un quadro normativo solido e stabile.
Impatto sull’ingegneria industriale e sulla catena del valore
Il Consiglio Nazionale rileva, inoltre, che l'ingegneria industriale si basa su una pianificazione degli investimenti in tecnologia, macchinari e digitalizzazione. Quando i piani di incentivazione come quelli legati a Transizione 5.0 vengono interrotti o modificati senza preavviso, le aziende si ritrovano con la gestione finanziaria compromessa e l'impossibilità di onorare gli impegni assunti con i fornitori e con i propri istituti di credito. Una “scorrettezza di interruzione” è un danno diretto alla catena del valore e alla capacità di resilienza del sistema produttivo.
Le difficoltà delle imprese, soprattutto PMI
Il CNI, infine, fa notare come le aziende, soprattutto le PMI, abbiano investito risorse umane e finanziarie importanti nella riorganizzazione dei processi in ottica 4.0 e 5.0, contando sulla copertura promessa dai piani nazionali. Una mancanza di chiarezza o un blocco improvviso non solo genera un deficit di cassa, ma blocca l'intero processo decisionale, obbligando a revisioni strategiche costose e a volte insostenibili. È fondamentale ripristinare la correttezza istituzionale e la trasparenza nell'attuazione dei piani di sviluppo per l'industria.
Il CNI, pertanto, auspica che le istituzioni competenti forniscano in tempi brevissimi le risposte necessarie per sbloccare le incertezze e permettere alle aziende di continuare a investire in Transizione 5.0.



