La complessità degli interventi, singoli o combinati, in tema di Eco-Sisma Bonus 110%, ha sviluppato una forte presenza nel mercato di soggetti che, in virtù della loro organizzazione, offrono ai committenti attività di costruzione insieme a servizi tecnici che attengono all’area delle attività riservate: i Contraenti generali. Questa offerta ha lo scopo di sollevare in toto il committente dalla complessa attività legata alla progettazione, alla esecuzione delle opere ed anche, e forse soprattutto, alle incombenze di carattere tecnico, amministrativo, fiscale, bancario. D’altro canto, anche nel campo delle costruzioni, incluse quelle pubbliche, il ricorso al Contraente generale, espressamente normato dal D. Lgs. 50/2016, è frequente proprio quando ricorrano i requisiti della complessità e della multidisciplinarietà.

Certamente questa è una figura utile in alcuni contesti. Tuttavia, non esistendo un profilo giuridico del Contraente generale per lavori privati, il rischio di comportamenti non rispettosi della necessaria autonomia e separazione di ruoli tra committente, professionisti incaricati e impresa è molto alto. Il Consiglio Nazionale Ingegneri ha monitorato da subito questi fenomeni ricercando la sintesi migliore tra innovazione di processo e rispetto delle regole etiche e deontologiche. In questa direzione, riprendendo alcune risoluzioni dell’Agenzia delle Entrate sull’argomento, ha elaborato un documento specifico e lo ha sottoposto all’attenzione della Commissione di monitoraggio, che lo ha condiviso nei suoi principi informatori. In quella sede i rappresentanti del CNI hanno lanciato l’idea di una forte sinergia con ANCE per eventi e attività formative volte ad assicurare una corretta gestione di processi evoluti e certamente utili. Anche perchè sono stati registrati comportamenti  - quali richieste di una percentuale dei compensi professionali, pagamento da parte del professionista per una attività di mediazione e così via - che distorcono la logica alla base dell’applicazione del Superbonus. Certi comportamenti da parte dei Contraenti Generali sono frequenti e disegnano uno scenario al quale è necessario porre molta attenzione da parte di tutti i soggetti che hanno responsabilità di controllo del processo.

Su questo tema la Commissione ha ritenuto importante richiamare il valore insostituibile della terzietà dell’azione professionale, dell’esercizio del principio di responsabilità e del delicatissimo rapporto tra controllore e controllato in cui non sono ammissibili sovrapposizioni e perdite di identità, nonché segnalare il rischio di un uso improprio di risorse pubbliche. Oltre all’attenta azione di controllo svolta in sede fiscale, considera necessaria un’attenta vigilanza da parte degli Ordini professionali e l’attuazione di protocolli di formazione ed informazione che mettano in risalto le negatività ed i rischi connessi a comportamenti distorsivi dl processo e delle finalità delle agevolazioni date dalla legge. Sulla scorta delle proposte del CNI, infine, la Commissione ha auspicato uno spirito di sinergia e collaborazione che veda coinvolti RPT, ANCE e AdE nella realizzazione di un programma articolato rivolto soprattutto ai giovani professionisti, anche con la redazione di un’apposita linea guida.