Ingegneri a convegno venerdì 3 febbraio 2023 ore 14.30 a Venezia, Ateneo Veneto di Campo San Fantin, sull'importante tema della difesa di Venezia dalle acque alte e il suo principale simbolo, ovvero la Basilica di San Marco. Per comprendere l'impatto sempre più grave dei cambiamenti climatici c'è un dato che fa riflettere: in 1200 anni di storia l'interno della Basilica è stato sommerso sei volte dall'acqua salata, tre di queste negli ultimi 20 anni.

“L’Ordine degli Ingegneri di Venezia ha sempre posto attenzione alle opere di difesa dalle acque alte della città capoluogo – spiega Mariano Carraro, presidente dell'Ordine Ingegneri Venezia - non solo per la rilevanza nazionale e internazionale che la stessa presenta, ma anche per gli aspetti tecnico-ingegneristici che si sono dovuti via via affrontare”.

“Oltre al MoSE, che difende la città dalle acque alta sopra ai 110 cm, sono di straordinario interesse anche le opere che sono state recentemente realizzate per difendere la Basilica di San Marco. Essa si trova a una quota di imposta ben inferiore ai 110 cm e quindi è soggetta alle acque medie, che pure provocano non pochi danni ai suoi marmi e alle sue strutture millenarie. È quindi altrettanto interessante - sottolinea Carraro - conoscere i dettagli tecnici dell’operazione che è stata messa in campo dalla Procuratoria di San Marco e dagli altri soggetti, enti e istituzioni, che consentiranno a quest’opera, che è sotto gli occhi del mondo, di essere conservata nel miglior modo possibile, con le tecnologie che oggi possono essere impiegate”.

È con questo intendimento che l’Ordine Ingegneri della Città Metropolitana di Venezia ha organizzato per il pomeriggio del 3 febbraio 2023, all’Ateneo Veneto, Venezia, il convegno “La difesa dalle acque alte della Basilica di San Marco e dell’Insula Marciana” cui tutti sono invitati a partecipare.

PROGRAMMA 

14:30 Registrazione partecipanti in presenza

14:40 Presentazione dell'evento e saluti di benvenuto

• Antonella Magaraggia (chairman) Presidente Ateneo Veneto 

• Mariano Carraro - Presidente Ordine Ingegneri della Città Metropolitana di Venezia

• Sandro Boato - Presidente Collegio degli Ingegneri di Venezia 

• Soprintendente* Archeologia, Belle arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e la laguna

• Tommaso Colabufo* - Provveditore per le Opere Pubbliche di Veneto,  Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia

• Francesca Zaccariotto - Assessore Lavori Pubblici della Città di Venezia

15:10 Carlo Alberto Tesserin, Primo Procuratore della Basilica di San Marco: La salvaguardia della Basilica di San Marco: situazione, esigenze e prospettive

15:30 Giorgio Barbato - Provveditorato per le Opere Pubbliche di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia: Gli interventi di restauro e messa in sicurezza della Basilica e di piazza di San Marco programmati e finanziati dal Provveditorato OO.PP.

15:50 Daniele Rinaldo - Studio Rinaldo S.r.l. di Marghera (VE): I progetti della barriera di cristallo a presidio della Basilica e dimessa in sicurezza dell'insula di San Marco

16:10 Francesco Lanza - Thetis S.p.A.: I cantieri degli interventi conclusi ed avviati riguardanti i lavori di difesa dalle acque alte della Basilica e di piazza San Marco16:30 Ilaria Cavaggioni - Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per il comune di Venezia e la Laguna: Gli aspetti architettonici della barriera di cristallo a protezione della Basilica di San Marco

16:50 Sara Bini - Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e la Laguna: Archeologia in piazza San Marco: lo studio e la valorizzazione dei reperti17:10 Pierpaolo Campostrini - Direttore Generale del Consorzio CORILA: L'impatto dei cambiamenti climatici sulla salvaguardia della risultati e avanzamento delle ricerche in corso

17:30 Mario Piana - IUAV e Proto della Basilica di San Marco: La conservazione della Basilica di San Marco: i danni e gli interventi di restauro

17:50 Mariano Carraro: Conclusioni*in attesa di conferma

PRESENTAZIONE

In 1200 anni di storia, da quando fu edificata dal doge Giustiniano Partecipazio (IX secolo) per dare degna sepoltura al corpo dell'evangelista Marco, l'interno della Basilica è stato invaso dall'acqua in sei occasioni e ben tre di queste sono occorse negli ultimi 20 anni. I casi più recenti e noti di acque alte a San Marco sono quelli dell'ottobre 2018 e del novembre 2019 quando, misurata sul pavimento del nartece, l'acqua raggiunse rispettivamente le altezze di 90 e di 70 cm, permanendo all'interno della Basilica molte ore; ma è bene ricordare che nel novembre del 1966, era quindi un evento raro ma di eccezionale gravità, capace di “invecchiare di vent'anni la Basilica”, com'ebbe a dire nell'ottobre del 2018 il Primo Procuratore Carlo Alberto Tesserin. Un evento che, con tutta evidenza, era destinato a ripetersi diventando sempre più frequente, per causa di eustatismo e subsidenza. Ben più grave era la situazione del nartece, il cui pavimento si trova a quota più bassa della Basilica e veniva raggiunto dalla marea decine di volte in un anno. 

Ingenti i danni causati ai preziosi rivestimenti a mosaico, ai marmi policromi che rivestono le murature, ai pavimenti della Basilica, delle cappelle e del nartece; l'acqua salmastra penetra e disgrega le pietre ed i laterizi, sbriciola le malte e gli intonaci, svanisce i colori delle decorazioni musive. 

Neppure l'entrata in servizio – peraltro ancora provvisoria – del MoSE, nonostante i lusinghieri risultati nel centro storico, aveva risolto la situazione. In esercizio il MoSE sarà azionato in previsione di livelli di marea superiori a 110 cm; ma non sarà attivato con i livelli di marea superiori a 110 cm; ma non sarà attivato con i livelli inferiori, quelli che procurano l'allagamento della Basilica, del nartece e dell'insula marciana: quando la marea supera rispettivamente, i 65 (il nartece) ed i 70 cm (la piazza). Per la difesa dalle acque alte inferiori a 110 cm, era necessario pensare a soluzioni differenti. 

La soluzione è infine giunta con gli interventi progettati su iniziativa della Procuratoria e finanziati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche del Triveneto, alcuni già eseguiti, altri soltanto avviati: l'impermeabilizzazione del nartece, la realizzazione della barriera di cristallo, l'impermeabilizzazione della piazza ed il marginamento dell'insula marciana. 

Nel mentre è stata grande l'apprensione di Procuratoria e Patriarcato Patriarcato per la grave situazione della Basilica e per il ritardo degli interventi di salvaguardia: problemi finanziari, burocratici, necessità di delicate indagini archeologiche e non ultimo il frequente allagamento dei cantieri; ma questa apprensione è  finita. 

Conclusi da tempo i lavori di impermeabilizzazione del nartece, ora è attiva anche la barriera di cristallo che circonda la Basilica, progettista Ing. Daniele Rinaldo e Direttore dei Lavori Arch. Francesco Lanza di Thetis. Un’opera discussa perché inserita in un delicato contesto monumentale, ma necessaria per salvaguardare i delicati mosaici e per non compromettere gli impegnativi e costosi lavori di restauro della Basilica. Un successo raggiunto grazie all’impegno ed alla collaborazione di Conservatoria, Provveditorato, Soprintendenza e all’opera delle imprese del Consorzio Venezia Nuova e Thetis: un risultato lusinghiero sotto l’aspetto funzionale e architettonico. Quella della barriera di cristallo resta però una soluzione necessaria ma temporanea: servirà fino a quando saranno completati i lavori di impermeabilizzazione e marginamento in corso, che metteranno in sicurezza l’intera insula marciana anche nei confronti delle acque alte inferiori a 110 cm.