"Da quando, nel 1875, si cominciò a parlare di un’istituzione di un Albo degli ingegneri e degli architetti, al centro fu subito messa la sicurezza della committenza, dei cittadini”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri, Domenico Perrini, ha inaugurato la sua relazione in occasione del “Centenario dell’Albo degli Ingegneri”, tenutosi oggi presso la Pontificia Università Urbaniana.

Dopo aver fatto un excursus storico su questi cento anni di Albo, Perrini ha proseguito così: “In Italia ci sono circa 1 milione di laureati in ingegneria, di cui 250mila iscritti all’Albo, uno su quattro. Dobbiamo far comprendere alla società civile e al legislatore che, al pari dell’avvocato e del medico, l’iscrizione all’Albo è garanzia di sicurezza per la cittadinanza. Occorre cominciare a lavorare per far sì che tutti gli ingegneri italiani possano essere accolti all’interno dell’Albo”. Questo uno dei punti cardine su cui si incentrerà l’attività istituzionale del CNI, al pari dell’estensione dell’Equo compenso a tutte le categorie di committenti e la modifica del Codice dei contratti, senza dimenticare l’azione operativa in tema di emergenze.

Dopo i saluti del Magnifico Rettore della Pontificia Università Urbaniana Leonardo Sileo e gli auguri espressi dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, si è passati alla lunga serie di interventi politici. Deborah Bergamini (Deputata FI) si è espressa così: “Rivolgo il mio augurio a tutti gli ingegneri. Una professione così complessa, così alta. Forza Italia ha sempre difeso gli Ordini. Non una casta, ma un ente che offre garanzie di etica, di deontologia e di competenza. Gli ingegneri sono la spina dorsale del Paese, i tutori e i garanti della sicurezza di tutti. Una responsabilità enorme. In questo senso, l’obbligatorietà dell’iscrizione all’Ordine degli Ingegneri la trovo una cosa giusta”. Ha poi aggiunto: “Sono giorni molto difficili per noi a causa della scomparsa di Silvio Berlusconi. Il Presidente voleva fortemente il Ponte sullo Stretto. Spero si possa realizzare e che il suo sogno verrà finalmente realizzato”. A seguire è intervenuto Edoardo Rixi (Vice Ministro Infrastrutture): “In passato abbiamo realizzato infrastrutture importanti in tempi contenuti. Grandi opere come completamento del Mose, il Ponte sullo Stretto e i corridoi europei sono fondamentali affinché il Paese si sviluppi e torni a crescere, In questo diventa fondamentale il ruolo delle imprese e dei professionisti come gli ingegneri”.

Francesco Boccia (Senatore PD) ha detto: “Gli ingegneri hanno attraversato tutte le trasformazioni e le innovazioni cui è andato incontro il Paese. Personalmente ho sempre sostenuto la funzione dei Politecnici, per avere il know-how necessario allo sviluppo del Paese. Sulle lauree abilitanti penso si possano trovare delle convergenze, così come si deve ragionare sull’eventuale obbligatorietà dell’iscrizione all’Albo da parte degli ingegneri che agiscono nelle Pubbliche Amministrazioni”. E’ stata poi la volta di Maurizio Lupi (Deputato Noi con l’Italia): “La professione di ingegnere è fondamentale per lo sviluppo complessivo della comunità. L’Ordine degli ingegneri, ma più in generale gli Ordini professionali, sono garanzia di serietà e competenza. Non dobbiamo rottamare ma rigenerare. In questa ottica vedo anche la prospettiva dell’obbligatorietà dell’iscrizione all’Albo per gli ingegneri”.

Guido Castelli (Commissario ricostruzione) ha sottolineato: “Avendo avuto a che fare da sempre con le questioni relative ai terremoti, so bene quanto sia fondamentale il ruolo degli ingegneri. Grande importanza ha l’applicazione del principio di sussidiarietà. Gli ingegneri possono essere uno degli elementi per rispondere ad una delle maggiori difficoltà di oggi: la scarsa capacità di spendere le risorse disponibili”. Francesco Paolo Sisto (Viceministro della Giustizia), poi, si è espresso così: “La ripresa dell’immagine dei professionisti come base per la ripresa e lo sviluppo del Paese. Obbligatorietà iscrizione all’Albo. Il tema va valutato attentamente. L’iscrizione all’Albo è un valore aggiunto, a cominciare dalla deontologia”.

Particolarmente originale l’intervento di Vittorio Sgarbi (Sottosegretario alla Cultura): “Nella mia vita stranamente non ho mai polemizzato con un ingegnere. E’ difficile che l’opera di un ingegnere possa essere soggetto a critiche o opinioni. E’ uno dei motivi per cui parliamo poco di loro. Abbiamo bisogno di ingegneri, è così essenziale il loro lavoro che non ci occupiamo mai di loro, sono loro ad occuparsi di noi. L’ingegnere prolunga l’opera di dio”.

Dal mondo delle professioni sono intervenuti Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti: “Condividiamo con gli ingegneri questo evento, dal momento che entrambi i nostri Albi nacquero il 24 giugno del 1923. Dobbiamo ripensare alle professioni in termini europei, anche perché il nostro sistema ordinistico è visto con sospetto dall’UE. Dobbiamo essere insieme protagonisti di una riforma del sistema ordinistico per essere in grado di far fronte alle sfide del prossimo futuro”. Dopo di lui Giuseppe Santoro (Inarcassa): “L’incontro tra passato e futuro è fondamentale. Molti lavori nel futuro non ci saranno più ma ne avremo di nuovi che saranno ottimamente affrontati da professionisti tecnici, ingegneri e architetti, in gamba”.

La giornata si è conclusa con gli interventi degli ex Presidenti del Consiglio Nazionale Ingegneri Sergio Polese, Ferdinando Luminoso, Paolo Stefanelli, Giovanni Rolando e Armando Zambrano.