Superbonus 3

Il Governo, in vista della Legge di Bilancio, non sembra venire incontro in toto alle richieste provenienti a gran voce dai professionisti e dal mondo imprenditoriale. Nelle misure che riguardano la proroga del Superbonus 110% contenute nel Dpb (il Documento programmatico di bilancio che riporta i provvedimenti che verranno approvati con la Legge di Bilancio) mancano dei pezzi importanti di copertura degli interventi.


L’argomento della discordia rimane sempre, infatti, la proroga e il consolidamento del Superbonus 110% a misura ordinaria. Nei piani del Governo evidentemente non c’è spazio per una proroga in toto degli incentivi edilizi ma solo di una parte di essi. Nel documento approvato dal Consiglio dei Ministri ad unanimità si parla infatti di proroga al 2023 del Superbonus, ma questa proroga resta limitata ai condomini e le case popolari (IACP) escludendo, così, sia le villette unifamiliari che altre strutture edilizie che non rientrano nelle due categorie previste dal Governo. Un’esclusione che mette anche a rischio la sicurezza di molte unità abitative che necessiterebbero interventi strutturali anche rispetto ai rischi sismici.


Tra i bonus edilizi che invece rimarrebbero confermati per il 2022 c’è il credito d’imposta al 50% e quello al 65%, mentre neanche la misura del 90% per il rifacimento delle facciate sembra essere, al momento, presa in considerazione.


Qualora l’iniziativa del Governo fosse confermata nei termini attuali, in parte verrebbe meno l’effetto espansivo di una misura che ha dato una spinta notevole alla crescita economica post-pandemica. Ricordiamo che, secondo i dati elaborati dal Centro Studi CNI, nel 2021 il Superbonus 110% ha aumentato gli investimenti nei settori legati alla edilizia e all’efficientamento energetico, che sono cresciuti del +54% rispetto al del 2020 e del +12,8% se paragonati al 2019.