Venezia

Il ministro dell’Università e della ricerca, Maria Cristina Messa, è intervenuta in audizione in commissione Istruzione al Senato ed ha dato gli orientamenti del Governo sull'impatto dei cambiamenti climatici sui beni culturali e sul paesaggio ed ha toccato, tra gli altri, anche il tema delle classi di laurea, solo apparentemente slegato dal quello del cambiamento climatico.

"L’Unione europea e l’Italia – ha dichiaro il ministro - hanno messo a disposizione un piano ambizioso di risorse finanziarie e progetti che richiedono la profusione massiccia di competenze, innovazione e creatività per costruire un percorso consapevole che porti alla responsabilizzazione collettiva nei confronti di questa tematica. È necessario l’impegno di tutti per raggiungere quanto prima i risultati necessari ad assicurare una transizione efficiente in termini di costi, socialmente equilibrata ed equa. In questa prospettiva la ricerca scientifica rappresenta un punto nodale della costruzione di modelli sostenibili in grado di garantire una transizione climatica favorevole, mediante la previsione di azioni mirate in tutti i settori strategici volte a contrastare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici".

"La rinnovata attenzione nei temi della formazione superiore e della ricerca - ha aggiunto - è comprovata dal consolidamento del ruolo e dell'autonomia del ministero, un'ottima garanzia per incidere già da ora in questa fase di transizione ecologica a beneficio delle nostre comunità".

Sui percorsi di studio ha infine precisato: "alcune misure su cui sta lavorando in queste ultime settimane il ministero potranno avere un impatto benefico sulla tematica dei cambiamenti climatici. La riforma delle classi di laurea, ad esempio, misura prevista sempre nel Pnrr, va nella direzione di rendere i percorsi formativi universitari più adatti ad affrontare problematiche interdisciplinari, come nel caso dell’impatto dei cambiamenti climatici sul patrimonio culturale. Un intervento, dunque, che non farà che rafforzare l’inclusione dei temi della sostenibilità e dei cambiamenti climatici nei corsi di laurea magistrale, che sono già oggi presenti in numerosi Atenei italiani".

La connessione tra i percorsi formativi e l’esigenza di realizzare un patrimonio sociale ed infrastrutturale più resiliente rispetto ai cambiamenti climatici ed alle loro conseguenze diventa decisamente urgente; la coscienza individuale e quella collettiva-istituzionale, senza fanatismi di sorta, dovranno aprirsi a nuove prospettive educative funzionali a salvaguardare ciò che di bello questo Paese ha da offrire al futuro.