La Rete Professioni Tecniche è stata ascoltata presso le Commissioni congiunte Bilancio del Senato e della Camera, nell’ambito delle audizioni preliminari all’esame del disegno di Legge di Bilancio per il 2022. All’incontro hanno partecipato il Coordinatore Armando Zambrano e il Consigliere Maurizio Savoncelli.

Sul tema generale della fiscalità per i professionisti la Rete ha invitato a prendere in considerazione il problema delle Società tra Professionisti che soffrono la concorrenza delle società di ingegneria. E’ arrivato il momento di uniformare le posizioni fiscali, in modo che tutti possano concorrere ad armi pari. In questo quadro, la Rete considera ormai anacronistica la ritenuta d’acconto a carico del professionisti, una vera e propria stortura, soprattutto dopo l’introduzione della fatturazione elettronica.

In seguito il Coordinatore Zambrano si è soffermato sulla questione del Superbonus. “Secondo i dati pubblicati in un nostro studio – ha affermato - a fine anno il costo per i vari bonus ammonterà a 12,5 miliardi di euro. In compenso essi attiveranno 26 miliardi di euro di produzione con una crescita del Pil pari a 16 miliardi di euro. Stimiamo che allo Stato possano rientrare tra gli 8 e i 9 miliardi di euro sotto forma di tasse. Quando si giudicano i costi dei Superbonus occorre tenere conto di queste cifre. Per non parlare del numero di vite che si possono mettere in salvo migliorando la sicurezza degli edifici, oltre alla valorizzazione del nostro patrimonio edilizio”. Il Coordinatore della Rete, tra l’altro, ha anche suggerito di legare Sisma Bonus ed Eco Bonus, in modo da sostenere meglio il primo che, al momento, fatica a decollare.

Quindi Zambrano si è soffermato sul Sisma Bonus. “Occorre potenziarlo – ha detto -. In 60 anni abbiamo speso circa 150 miliardi di euro in ricostruzioni. E’ necessario cambiare la prospettiva. Se consideriamo che gli edifici della dorsale appenninica, quelli più esposti al rischio sismico, sono costituiti in gran parte da unità unifamiliari, immaginare delle limitazioni all’applicazione del bonus, anche attraverso lo strumento dell’Isee, è una strada del tutto sbagliata”.

Zambrano, inoltre, ha affrontato il tema del massimale assicurativo per l’attività dei professionisti asseveratori, il cui premio non può essere pari all’intero importo dei lavori. Tali massimali devono essere adeguati ai costi e alla quantità degli interventi: la Rete ha chiesto di correggere un elemento che ha dell’assurdo. Sul tema delle frodi su Superbonus, la RPT si è chiesta dei 900 milioni di cui si parla, quali sono gli importi delle frodi realmente accertate e fino a che punto queste sono soltanto ipotizzate. In ogni caso, il rischio di frodi non può diventare un pretesto per affossare un provvedimento come il Superbonus, della cui efficacia nessuno può dubitare.