Periodo di intensa attività istituzionale per la Rete Professioni Tecniche. Oggi ha preso parte all’audizione convocata dalla 2a Commissione Giustizia del Senato sul disegno di legge in materia di equo compenso per le prestazioni professionali già approvato dalla Camera dei Deputati.

«L’equo compenso deve tutelare tutti i professionisti, anche quelli non organizzati in Ordini e Collegi, ma rispettando tutte le specificità, ed abbiamo bisogno che la legge venga approvata rapidamente». È questa la posizione del Coordinatore Armando Zambrano, espressa ai senatori ricordando come l’estensione dei principi e degli obblighi a tutti i committenti rappresenti il vero punto di realizzazione di quanto a lungo atteso dai professionisti.

La RPT ha sempre sostenuto e conferma che l’equo compenso è fissato soprattutto a tutela della committenza debole, perché proprio in questi casi informazioni certe aiutano a dare parametri e definizioni a chi, come ben noto, subisce una asimmetria informativa nei confronti del professionista.

Sul fronte pubblica amministrazione ancora una volta si sottolinea l’assoluta urgenza di promuovere un regolamento per disciplinare nel dettaglio i limiti e gli obblighi in capo alle PA che devono rispettare il diritto all’equo compenso per i professionisti, anche allo scopo di arginare alcune sentenze sul tema che sono pienamente lesive della stessa dignità dei professionisti.

È necessario prevedere una forma regolamentare che vada a disciplinare, calmierandoli, i ribassi previsti dalle procedure di appalto per tenere alta ed adeguata la qualità della prestazione professionale a beneficio dell’amministrazione e dunque dei cittadini.

Occorre infine, secondo Zambrano, uniformare le tante leggi regionali che stanno dando attuazione all’equo compenso e riattivare il Nucleo di monitoraggio istituito al Ministero della giustizia le cui competenze di verifica e segnalazione dovrebbero essere ampliate.

In conclusione, è importante accelerare verso l’approvazione della norma che si, necessita di alcuni perfezionamenti, ma che deve entrare in vigore prima di entrare in potenziali vortici di difficoltà parlamentari.