Sulla base dell’intesa raggiunta tra il Governo e i partiti della maggioranza saranno riformulati oggi gli emendamenti presentati in commissione Bilancio del Senato relativi al Superbonus 110%. In particolare, sono saltati i limiti reddituali nell’ambito della proroga del provvedimento fino al 31 dicembre 2022. Il previsto tetto Isee di 25mila euro per le abitazioni unifamiliari viene messo da parte e il limite dei lavori da rispettare scende dal 60% al 30%, con vincolo temporale al 30 giugno 2022. Gli interventi agevolati con il 110% sulle villette non saranno più vincolati all’abitazione principale, esattamente come richiesto dal M5S.

 Per quanto riguarda i condomini, la detrazione al 110 per cento dovrebbe arrivare fino al 31 dicembre 2023. Nel testo attuale non c'è alcuna differenza relativamente al fatto che la detrazione debba riguardare i soli interventi sugli edifici e non anche quelli nei singoli appartamenti, per cui a meno di una norma che dica il contrario, l'agevolazione è ammessa anche per gli interventi trainati trainati realizzati in casa propria. Altre modifiche dovrebbero arrivare dagli altri bonus casa. La novità sarebbe quella del ritorno del tetto di spesa a 10.000 euro per il bonus mobili, possibilità data praticamente per certa. Resterebbero invece confermate tutte le altre misure restrittive imposte dal decreto antifrode, che è confluito nel testo della manovra.

 Le parti, in fine , hanno raggiunto un accordo in base al quale i lavoratori del settore dell’edilizia potranno accedere all’Ape sociale con 32 anni di contributi e 63 di età anagrafica.