“È necessario un Next Generation Eu 2 su difesa ed energia per costruire un’Europa sovrana”. Lo ha sottolineato il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, in linea con le proposte del presidente Draghi presentate ieri a Strasburgo, partecipando oggi all’evento "Mercati e regole", promosso da Pwc Italia nell’ambito del ciclo di incontri “Italia 2022 - Persone, Lavoro, Impresa”. 

 "A livello di mercati - ha spiegato - c'è una grande quantità di liquidità che non trova una collocazione efficiente e, quando c'è liquidità in stand by, non sempre è un bene, perché può essere usata come propellente e carburante per speculazioni.

 Se invece l'Europa diventa un'entità sovrana nello spirito del Consiglio europeo informale di Versailles, che si ricostruisce e cambia i Trattati, se questa Europa va sul mercato e chiede altri 700-800 miliardi con la tripla A, i mercati sono felici di prestarle denaro. Per fare cosa? Stavolta non per distribuirli ai singoli Stati come avvenuto con i 27 Pnrr, ma in chiave di Unione europea sovrana, per un'Europa dell'energia e un'Europa della difesa". 

 Futuro vs passato, il 9 maggio di Macron e Putin

 Per il ministro ci troviamo in una fase storica di contrapposizione tra due visioni del mondo: una che guarda al futuro e alla democrazia e l’altra che guarda al passato e alla guerra. Una situazione che sarà palese il prossimo 9 maggio quando, contemporaneamente, il presidente Macron - fresco di nuovo insediamento all’Eliseo - sarà a Strasburgo per la cerimonia conclusiva della Conferenza per il futuro dell'Europa, mentre a Mosca, il presidente Putin celebrerà il Giorno della Vittoria sul nazismo nel 1945. 

 Per Brunetta “tra il 9 maggio di Macron e il 9 maggio di Putin non c'è partita”. Da un lato, infatti, “c'è un progetto di crescita, inclusione, diritti, democrazia e libertà. Dall’altro lato c'è un'involuzione medievale di guerra e distruzione, un tragico disegno di egemonismo da parte di una media potenza inefficiente, come inefficienti sono tutte le autocrazie. Non può che vincere la nuova Europa”.

 Avanti con i prossimi target del Pnrr

 Il ministro ha poi richiamato l’urgenza di tenere dritta la barra del Pnrr, ricordando gli impegni di Governo per rispettare le due scadenze di giugno e dicembre e ottenere 50 miliardi complessivi. “Andare a elezioni nel tempo giusto, alla conclusione naturale della legislatura, è un bene pubblico, anche per mantenere gli impegni del Pnrr” ha concluso Brunetta.