Ad aprile 2022 l’Istituto di statistica ha rilevato un aumento dei prezzi alla produzione dell’industria che hanno, però, fatto registrare solo un rialzo congiunturale modesto, calo a cui ha contribuito la lieve flessione avvenuta sul mercato interno, dopo sedici mesi consecutivi di incrementi anche sostenuti che sono stati causati dagli alti indici di inflazione.

 Secondo i dati rilevati dall’Istat, infatti, nel mese passato i prezzi della produzione dell’industria hanno subito un aumento dello 0,2% su base mensile e del 35,3% su base annua, l’indice annuale si era attestato sul +36,9% a marzo.

 Analizzando i dati, sul mercato interno i prezzi sono diminuiti dello 0,3% rispetto a marzo 2022, mentre sono aumentati del 44,1% in termini tendenziali (da +46,6% del mese precedente). Al netto del comparto energetico, la crescita dei prezzi si è rivelata essere assai più sostenuta su base congiunturale (+2,0%) mentre è stata di larga misura inferiore su base tendenziale con un aumento di 14,5 punti percentuali.

 Se i dati sono stati molto contraddittori sul mercato interno, sul mercato estero, invece, i prezzi sono cresciuti su base mensile dell’1,7% (+1,9% area euro, +1,7% area non euro), facendo registrare un incremento su base annua del 13,3% (+14,1% area euro, +12,7% area non euro).

 Su base trimestrale, i prezzi alla produzione dell’industria hanno fatto un balzo del 9,9%, con una dinamica molto più accentuata sul mercato interno (+11,9%) rispetto a quanto è accaduto sul mercato estero dove la crescita è stata del +4,1%.

 Su base annua, la crescita, pur rimanendo molto sostenuta, ha subito un calo soprattutto come conseguenza diretta del rallentamento, sul mercato interno, dei prezzi dei prodotti energetici. Tale decrescita non la si è notata al netto del settore dei prodotti energetici, infatti, sia sul mercato interno sia su quello estero, si sono rilevate accelerazioni dei prezzi abbastanza nette in quasi tutti i settori manifatturieri.

 Per le costruzioni, con riguardo sia agli edifici sia alle strade, i prezzi alla produzione hanno segnato, invece, ancora ampi rialzi congiunturali, a causa degli aumenti dei costi dei materiali.