Secondo le rilevazioni fatte dall’Istat, nel mese di aprile il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali che possono influenzare questo andamento, è cresciuto per un valore del 2,7%, in termini congiunturali, sia per il totale delle commesse che per le componenti produttive interne al mercato italiano ed estere. Prendendo in considerazione il trimestre febbraio-aprile 2022, l’indice complessivo è cresciuto del 6,6% rispetto al trimestre precedente (+6,4% sul mercato interno e +7,0% su quello estero), questo dato è sicuramente importante perché, nonostante le crisi internazionali, dimostra un’economia italiana che è in salute.

 Con riferimento, invece, ai diversi raggruppamenti settoriali delle principali industrie, ad aprile gli indici destagionalizzati del fatturato hanno fatto registrare aumenti congiunturali per l’energia (+6,0%), i beni strumentali (+3,5%), i beni di consumo (+2,1%) e i beni intermedi (+2,0%). Il dato energetico cresce più degli altri perché è quello che, come è facile intuire, risente di più di alcuni effetti contradditori del caro materie prime che ne fanno crescere la domanda produttiva.

 Corretto per gli effetti di calendario, il fatturato totale della produzione industriale è cresciuto, in termini tendenziali, del 22,0%, con incrementi del 21,8% sul mercato interno e del 22,5% su quello estero.

 Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si sono notati indici di consolidamento dei trend di crescita molto marcati per l’energia (+64,4%), i beni intermedi (+30,3%) e i beni di consumo (+21,9%); più contenuto l’aumento per i beni strumentali (+4,0%).

 E’ importante menzionare come l’indice destagionalizzato abbia toccato, proprio nel mese di aprile, il livello più elevato dall’inizio della serie storica (gennaio 2000).