“Le notizie riguardo le modifiche al Superbonus che il Governo sarebbe in procinto di approvare, con una accelerazione del decalage della percentuale di detrazione, provocano sconforto, soprattutto perché arrivano senza un confronto con le categorie produttive interessate e senza nel frattempo aver risolto il problema dello sblocco dei crediti”. È il commento della Presidente di Federcostruzioni, Paola Marone.

“Si tratterebbe tra l’altro di una modifica in corso, senza prevedere un regime transitorio, che getterebbe definitivamente il mercato nel caos con centinaia di famiglie e imprese gravemente danneggiate”. Un caos generato già dal blocco della cessione dei crediti, aggravato negli ultimi giorni dall’annuncio da parte di Poste Italiane della sospensione dell’attività di acquisto di bonus fiscali da committenti privati, con evidenti danni per tutti i soggetti coinvolti.

Federcostruzioni si è attivata da tempo per chiedere a Poste e Cdp la ripresa dell’attività per risolvere l’annosa questione dei crediti che giacciono nei cassetti fiscali di imprese e professionisti. “Non a caso abbiamo incontrato nei mesi scorsi Poste Italiane per sottolineare la gravosa situazione delle imprese che hanno ceduto il primo SAL a Poste e che adesso, non essendoci istituti bancari disposti ad acquistare i restanti crediti, hanno ricevuto la condanna a morte. Si tratta di migliaia di imprese la cui colpa è aver ceduto i primi SAL a Poste, non sapendo che poi sarebbe uscita dal mercato. Per questo è assolutamente necessario che Poste riprenda l’attività e completi queste cessioni” aggiunge Marone.

Tutto ciò si traduce in una grave situazione di forte crisi liquidità per le imprese che, in un periodo complesso dominato dalla crescita dell’inflazione, dal caro materiali ed energia, rischia di tagliare le gambe a tutta la filiera delle costruzioni con evidenti ricadute sulla crescita economica e sull’occupazione. “Serve certezza operativa, per questo è necessario prevedere quantomeno un regime transitorio sul Superbonus, e urgenti interventi risolutivi sulla cessione dei crediti altrimenti rischiamo di innescare una crisi economico-sociale con il fallimento di centinaia di imprese”, conclude la Presidente di Federcostruzioni.