L’organizzazione dei professionisti tecnici ha inviato una lettera al Premier Meloni e al Ministro Giorgetti, manifestando grande preoccupazione per le recenti norme che eliminano lo strumento della cessione del credito

La Rete Professioni Tecniche reagisce con estrema preoccupazione alle recenti norme che determinano l’eliminazione della cessione dei crediti relativi ai bonus edilizi rivolgendosi, attraverso una lettera, direttamente al Premier Giorgia Meloni e al Ministro del MEF Giancarlo Giorgetti.

La RPT, Associazione che unisce i nove Consigli Nazionali delle professioni dell’area tecnica e scientifica, enti pubblici non economici, rappresentanti circa 600.000 professionisti italiani, molti dei quali impegnati nelle attività tecniche (progettazioni) e sussidiarie dello Stato (asseverazioni della conformità degli interventi) di attuazione degli incentivi edilizi, manifesta la più viva preoccupazione per gli effetti negativi che le suddette norme, recentemente approvate, comporteranno alle attività ed agli impegni in corso da parte dei professionisti che hanno operato ed operano nel rispetto delle norme approvate, svolgendo un ruolo importante ed utile, oltre che necessario, ai fini della tutela dal rischio sismico dei cittadini e degli edifici e delle persone, nonché in relazione all’esigenza, collettiva, di procedere sul percorso della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico.

La Rete è stata sempre presente ed attiva nelle varie occasioni di confronto con il Governo ed il Parlamento sui temi indicati, anche in numerose audizioni con Commissioni Parlamentari, proponendo soluzioni, tecniche ma anche attente alle esigenze di sostenibilità economica dello Stato, con appositi studi messi a disposizione delle istituzioni.

Per questo motivo ha chiesto di essere audita allo scopo di esporre le proprie valutazioni e proposte per evitare o ridurre gli effetti che la sospensione della possibilità di utilizzo della cessione dei crediti e dello sconto in fattura determineranno non solo per i propri iscritti, ma per le imprese e la collettività, nel rispetto della funzione sussidiaria alle esigenze dello Stato.