Ieri pomeriggio la prima riunione del tavolo tecnico tra i rappresentanti del Governo e le associazioni del mondo dell’edilizia e quello bancario sul decreto cessione crediti

Governo e rappresentanti del mondo dell'edilizia e bancario si sono incontrati ieri per discutere della cessione dei crediti sui bonus edilizi. Il Vice Ministro del MEF, Maurizio Leo, ha confermato l'impegno del Governo per risolvere il problema dei crediti incagliati, stimati attualmente a circa 19 miliardi su 110 miliardi complessivi di incentivi edilizi richiesti e presenti sulla piattaforma dell'Agenzia delle Entrate. Durante l'incontro, si sono valutate alcune soluzioni per risolvere le problematiche relative agli incapienti e consentire l'esecuzione dei lavori nei condomini. Il Vice Ministro ha anche proposto l'ipotesi di utilizzare gli F24 per la compensazione dei crediti di imposta ed ampliare la possibilità di acquisto, utilizzando l'1% delle somme versate pari a circa 40 miliardi al mese per coprire i crediti incagliati.

La Rete Professioni Tecniche ha presentato un documento contenente le principali richieste, tra cui l'eliminazione dell'esclusione delle Casse di previdenza professionali dall'acquisto dei crediti e l'estensione della garanzia SACE ai professionisti. Ha anche chiesto ulteriori semplificazioni procedurali e la definizione di una norma transitoria che agevoli il passaggio tra la precedente e la nuova normativa. Durante la discussione, la Rete ha anche sollevato il tema del Piano di prevenzione sismica e della necessità di conoscere, per tutti i fabbricati esistenti, la loro situazione sismica.

Il Vice Ministro Leo si è impegnato ad esaminare le proposte presentate dalle organizzazioni presenti per definire un percorso che possa rendere meno tici gli effetti del decreto, tra cui quelle della Rete Professioni Tecniche. Alcune delle proposte presentate, come il mantenimento del Superbonus a completamento degli interventi per la ricostruzione in Centro Italia, sono già in fase di studio per la loro applicazione.

La prossima riunione sarà fissata dopo l'1 marzo, quando Eurostat ed Istat definiranno se i meccanismi previsti di cessione facciano considerare "pagabili" i crediti di imposta, imputabili agli anni di iscrizione nella piattaforma, aumentando notevolmente il debito pubblico, o "non pagabili", dunque spalmabili sugli anni di frazionamento del credito.