Dopo gli incredibili successi nel mondo dello sport, il 2021, secondo il report del centro di ricerche di Confindustria, dovrebbe chiudersi con un altro grande traguardo, ovvero con una ripresa economica e una crescita del Pil entrambi superiori alle attese previste.
Si prefigura, infatti, uno scenario con una crescita del Pil del 6,1%, ovvero 2 punti in più rispetto alle stime di aprile, e il trend positivo lascia pensare a un ulteriore rialzo che dovrebbe attestarsi intorno al 4,1% per il 2022.
I motivi di questo risultato sono molteplici e possono essere innanzitutto spiegati dall’impatto più contenuto della variante Delta del Covid che, anche grazie a efficacia e capillarità delle vaccinazioni in Italia, non sta allarmando investitori, imprese e professionisti che non vedono all’orizzonte nuove chiusure come sta accadendo in Austria e Olanda. Questo riporterà l’economia sopra i livelli del 2019 in anticipo, già nella prima metà del 2022, e soprattutto, nell’anno in corso, ha permesso al nostro Paese di scalzare Francia e Germania ponendosi come traino principale per la crescita dell’economia dell’ eurozona.
Un altro motivo principale è rappresentato dalla fiducia che il mondo produttivo in toto ripone nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che vale 235 miliardi spalmati tra il 2021 e il 2026 e che finanzierà quelle riforme tanto attese andando ad alimentare gli investimenti. L’attuazione del Piano porterà una netta crescita di cui beneficerà, non solo il mondo delle imprese e dei professionisti, ma tutto il sistema Italia che sta godendo di una iniezione di fiducia come non mai.
La ripartenza italiana è inoltre caratterizzata da due mutamenti epocali frutto anche del completamento dei processi della rivoluzione digitale: i consumi, di beni e servizi, stanno subentrando all’export come motore del superamento della crisi, sostenendo anche nuovi investimenti e il settore dei servizi sta diventando più dinamico e preminente rispetto all’industria.
I due elementi sono strettamente connessi in quanto le previsioni prefigurano nella seconda parte del 2021 e nel 2022 un recupero della spesa delle famiglie, soprattutto nel terzo settore. Grazie alla quasi totale assenza di misure contenitive, già da maggio 2021 sono infatti ripartirti anche servizi quali ristoranti, alloggi e intrattenimento il cui indotto vale un turnover finanziario annuo di 13 miliardi di euro. Il recupero finora dei flussi turistici, di stranieri verso l’Italia e italiani verso l’estero, è stato parziale, lasciando intravedere ampi margini di crescita e di ripresa ancora da sfruttare al massimo.
Secondo il report degli industriali, gli investimenti nel 2022 saliranno nettamente andando ad attestarsi a livelli addirittura superiori alla crisi pandemica con un aumento del 17,7%. Questo trend in costante aumento verrà consolidato grazie anche al Superbonus 110% che continua a rappresentare una spinta che traina sia il settore edilizio che tutto il mondo produttivo ad esso collegato. Gli investimenti in impianti, macchinari e mezzi di trasporto, invece, sono, ancora su livelli bassi e saranno anche in parte frenati dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dalla difficoltà a reperire alcuni materiali. Il trend negativo e l’aumento dei prezzi di materie prime, al momento, non sembrano infatti dover invertire la rotta.
Un altro elemento di novità che evidenzia Confindustria, è rappresentato dal rimpatrio delle forniture, ovvero il cosiddetto backshoring che permette alle imprese di gestire in maniera più agile il Supply network abbattendo i tempi di consegna. In tema di sostenibilità ambientale, infine, la manifattura italiana conferma essere una delle più virtuose in tema di riduzione delle emissioni e di attenzione a rispetto dell’ambiente.