Il mercato immobiliare, considerato per molti anni uno degli investimenti più sicuri dalle famiglie italiane, torna a fare registrare un rialzo nei prezzi dopo la crisi in cui era caduto durante le fasi più acute della pandemia del 2020. Nel 2020, infatti, il fatturato aggregato del settore ha subito un ribasso vicino ai 22 miliardi di euro, seguito sia dal crollo dell’erogazione dei mutui, calati del 30%, che dal deprezzamento di ogni categoria di immobile i cui prezzi sono scesi in ogni regione fino a registrare ribassi del 18%.

 La crisi delle compravendite sembra, secondo, le proiezioni e le analisi dell’ISTAT adesso un ricordo e gli indici sono in netta risalita: nel terzo trimestre 2021 il prezzo di quelle case acquistate dalle famiglie per fini abitativi o per investimento aumenta dell’1,2% rispetto al trimestre precedente e del 4,2% nei confronti dello stesso periodo del 2020 (era +0,4% nel secondo trimestre 2021).

 Questa risalita è principalmente attribuibile a due fattori principali: ai prezzi delle abitazioni nuove che accelerano la crescita, passando dal +2,0% registrato nel secondo trimestre al +3,9%, e ai prezzi delle abitazioni esistenti (che pesano per più dell’80% sull’indice aggregato) che aumentano del 4,2%, dato che segna una forte accelerazione rispetto al trimestre precedente nel quale i prezzi erano rimasti per lo più stabili.

 L’aumento dei prezzi risulta anche essere inserito in un contesto molto solido di crescita dei volumi di compravendita che, nel terzo trimestre 2021, secondo le analisi dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale, ha fatto segnare un più 21,9% di variazione tendenziale legata alle dinamiche congiunturali del mercato.

 In media, nei primi tre trimestri del 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, i prezzi delle abitazioni aumentano del 2,1%, con quelli delle abitazioni nuove che fanno registrare un +3,3% e quelli delle abitazioni esistenti che crescono dell’1,8%.

 Questi dati e i loro effetti benefici a catena su tutti i settori legati al mondo immobiliare, mettono ancora più in luce il dato innegabile di come sia importante questo settore per una economia come quella italiana dove la compravendita di case ha rappresentato l’investimento principe per numerose famiglie; motivo per cui il governo dovrebbe continuare sulla strada degli incentivi edilizi anche per assicurare, ai professionisti e alle PMI operanti nel settore, di continuare a investire in qualità e sicurezza.